La Sindaca Sbardella difende Frascati, i suoi cittadini ed elogia i volontari del suo comune

Dopo le parole del Ministro Tajani e la replica della sindaca di Frascati, abbiamo raggiunto la prima cittadina Francesca Sbardella, per parlare di quanto accaduto.
Da un tragico ed isolato fatto di cronaca è emerso un quadro di inclusione, aggregazione, rete sociale e cultura

Dopo l’omicidio dello scorso 30 dicembre di Karim, cittadino tunisino cinquantenne avvenuto in pieno centro a Frascati, sono tante le polemiche che inevitabilmente si sono sollevate. Le parole che forse hanno fatto maggior scalpore sono state quelle del Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, on. Antonio Tajani. A lui ha voluto rispondere direttamente la sindaca Francesca Sbardella affidando il suo messaggio ai social, noi l’abbiamo raggiunta per fare maggiore chiarezza.

Sindaca, per quale motivo secondo lei, un Ministro si è interessato a un evento accaduto nel Comune di Frascati?
Sicuramente è stato sollecitato dagli esponenti locali del suo partito, è stato tirato per la giacca e si è esposto.
Ritengo, però, pur capendo la dialettica e l’agone politico, che un Ministro debba pesare le parole e fare attenzione a quello che dice non andando sopra le righe.

“Onorevole Ministro, venga a Frascati e vedrà che la legalità c’è grazie all’encomiabile lavoro delle Forze dell’Ordine…le faremo conoscere una città diversa da quella che strumentalmente le raccontano”.
Queste sono alcune sue parole nella lettera che ha indirizzato al Ministro. Che cosa dovrebbe conoscere, invece, di questa città?

Il Ministro ha puntato tutto sulla legalità riportata a Frascati dal Governo, ma la realtà è un’altra perché ci sono i dati che parlano. Frascati è una città che nella sua complessità (una città di ventiduemila abitanti che dà servizi a molti più utenti, perché a Frascati ci sono due stazioni ferroviarie, sette Istituti scolastici superiori, i centri di ricerca, la Banca d’Italia) ha una rete di cittadini e Associazioni che a loro volta fanno rete con le Forze dell’ordine. Ciò consente a questa città di essere una meta turistica ambita, una città decorosa, pulita e accogliente.
In questo senso lo inviterei a venire perché il degrado che lui racconta non esiste.
Frascati è il fiore all’occhiello di questa zona e, nonostante l’imponente vicinanza di Roma, rimane sempre la meta della “gita fuori porta” dei romani.

Qual è il ruolo delle Associazioni e delle realtà locali?
Frascati ospita il dormitorio della Caritas, il “Progetto emergenza freddo del piano di zona”, che comprende sei comuni e viene elaborato in questa città, la mensa dei Frati, il “Girasole”, punto di incontro e accoglienza dove vengono seguiti i senza fissa dimora, e tante altre belle realtà composta dai cittadini.
Tutta questa rete, che cerca di dare assistenza e seguire i senza casa che vengono a Frascati perché sanno di trovare accoglienza, unito alle Forze dell’Ordine, alle Istituzioni e alla Polizia Locale fa sì che questa città sia sotto controllo.
Io ribalterei la visione di quanto è accaduto, perché un episodio circoscritto non può sporcare il lavoro di questa realtà, anche se è stato grave.

Volendo pubblicizzare Frascati, con quali parole le farebbe?
Venire a Frascati significa immergersi nella storia, significa immergersi nel vero Bel Paese Italiano, nel senso di un paese ricco di cultura, buon vino e buon cibo, di futuro perché ospitiamo il polo scientifico più grande d’Europa, con i suoi centri di ricerca.
Frascati è anche una città accogliente dal punto di vista climatico, infatti le passeggiate a Frascati sono quanto di più piacevole ci si possa aspettare.
Frascati sta al centro dell’incontro tra presente, passato e futuro.

Claudio Chiavari

Percorsi: Racconti ed altro… 

Gli uomini, e tutti gli esseri viventi, sono lo specchio delle loro esperienze. Da loro assumono le fattezze, le sonorità, le colorazioni e anche le rughe. La bellezza e la bruttezza di ciò che li ha segnati sono segni evidenti e indelebili che il tempo non può cancellare.

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CINQUE CANZONI E BONUS TRACK

Ci sono canzoni che arrivano inaspettatamente nella tua vita e ti rimangono dentro per sempre.Ci sono canzoni che vivi da protagonista perché le loro parole coincidono con le tue avventure e sventure. Beatrice e Paolo sono l’esempio di come la musica può raccontare storie di gente comune, di ragazzi e ragazze della porta accanto.

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Oltre il limite delle proprie possibilità

Erano solo cinque gradini. (…) Non riusciva a trovare dentro di sé la volontà di superare uno dopo l’altro quei gradini che gli avrebbero cambiato la vita. Ovviamente non si rendeva conto di come sarebbe cambiata, ma sapeva che arrivato in cima sarebbe stato tutto diverso.

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Bella Ciao

Alcuni ricordano Milva, sul palco della storica trasmissione “Senza Rete”, quando nel 1968 ha interpretato “Bella Ciao” coinvolgendo il pubblico che batteva le mani al ritmo della potenza emotiva che stava esprimendo. Si era alzata per andare a cantare dicendo: «Ho un debole per i canti della libertà».

Pochi ricordano l’elegante interpretazione di “Bella Ciao” fatta da Yves Montand, storico cantante francese che aveva combattuto in prima persona nella resistenza francese contro l’occupazione nazista. Era un testimone vivo di eroismo che ha rischiato la propria vita per la libertà.

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favola indiana
Una favola indiana

C’è una favola indiana che recita così:

«”Nonno, perché gli uomini combattono?”, chiese un bambino all’uomo che lo teneva per mano.

Il vecchio, con voce calma, gli rispose: “Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo, perché per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Ma lo scontro più feroce è quello che avviene tra i due lupi”.

“Quali lupi, nonno”.

“I lupi che ogni uomo porta dentro di sé “.

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per i sogni non ci sono segreti claudio chiavari
Per i sogni non ci sono segreti

Inizia così la storia di Testa e Piedi, nemici per la pelle, ma costretti a dover dipendere gli Uni dall’Altra o l’Una dagli Altri. Il loro legame è palindromo. La vitalità delle loro storie, da quando si sono incontrati più di cinquant’anni fa, sono il motivo della loro ancora duratura co-esistenza.

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Essere italiani

Esultare per le imprese sportive di atleti italiani è una delle emozioni più belle che provo!

È forte l’adrenalina nel tifare un giovane che vede avvicinarsi la realizzazione di tanti giorni (se non anni) di sacrifici…man mano che si materializza il traguardo davanti ai suoi occhi e si allontanano dietro le sue spalle gli avversari (agonistici, ma spesso amici nella vita). E l’adrenalina aumenta quando è un italiano che sta vivendo questo sogno.

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claudio chiavari
Chi sono

Sono nato a Firenze il luglio 1969. Vivo a Roma da quando avevo quattro anni, dopo aver imparato a parlare e camminare a Napoli. Mi sono sposato con Andrea dopo dieci anni di convivenza.  Ho due cani, che spesso mi “rubano” il tempo per ricevere le attenzioni che meritano.

Sono cresciuto in un oratorio salesiano, periodo che ha formato la mia voglia di mettersi a disposizione delle persone, cercando di aiutarle quando sono in difficoltà.

Generalmente sono solare e disponibile, ma alterno alcuni momenti di insofferenza e silenzi in quanto da buon figlio della Luna (sono del segno zodiacale del Cancro) so essere meteoropatico. Quando voglio anche vendicativo.

Ho conseguito la maturità classica nel 1988. Durante gli anni del Ginnasio, grazie al mio prof di Letteratura Italiana, ho incominciato ad appassionarmi alla lettura. Il primo libro che ricordo di aver letto e del quale mi sono innamorato è “Fontamara” di Ignazio Silone, diventato poi il mio scrittore preferito. Giacomo Leopardi è il mio poeta preferito, tanto da essermi recato più volte a Recanati con in mano il libro dei “Canti” e letto le poesie direttamente nei luoghi dove il poeta li ha scritti.

Negli anni del liceo, ho incominciato a scrivere quotidianamente un diario, utilizzando quaderni o agende degli anni precedenti. Fissavo ciò che avevo vissuto durante la giornata, sviluppando anche le riflessioni che ne scaturivano. Proprio così ho realizzato che il motto della mia vita sarebbe diventato “Conosci te stesso”, dopo aver assistito alle prime lezioni di filosofia e realizzando che i miei diari erano la messa in pratica dell’insegnamento di quel motto.

Nel 1988 ascolto le prime canzoni di Vasco Rossi e incomincio a diventare un suo fan. Da una delle sue canzoni nasce il secondo motto che mi accompagna fino ad oggi. “Le stelle stanno in cielo, i sogni non lo so” è perfetto per il suo carattere, in quanto reputo fondamentale e vitale vivere anche di sogni, avendo anche sviluppato un forte idealismo durante l’esperienza oratoriana.

Nel 1990 mi arruolo come Ufficiale di Complemento in Aeronautica Militare, dove presto ancora oggi servizio.

Nel 2007, dopo poco più di dieci anni dall’iscrizione, mi laureo in Lettere presso La Sapienza di Roma, conseguendo il punteggio di 110/110, con una tesi in storia contemporanea che ha analizzato lo sviluppo del servizio militare di leva in Italia dall’Assemblea costituente ai primi anni del nuovo millennio (quando la legge ha previsto il congelamento della coscrizione obbligatoria). La tesi è improntata su un’analisi di taglio politico e sociologico.

Nel frattempo, ho continuato a tenere i miei diari, con meno assiduità di quando ero adolescente. Questi diari sono, invece, stati sempre presenti durante i viaggi che hanno caratterizzato questi ultimi vent’anni. Barcellona, Valencia, Venezia, le Alpi e altri luoghi sono tutti impressi in quaderni che avevo sempre nello zaino.

Nel 2011 da solo e nel 2014 in compagnia di Andrea ho percorso alcuni tratti del Cammino di Santiago. Esperienza che avevo in animo di effettuare da diversi decenni (per la precisione dal 1988, quando Giovanni Paolo II aveva indetto la Giornata Mondiale della Gioventù proprio in quella località).

Dal 2016 apro una pagina Facebook chiamata “Leggerefabene” per condividere la mia passione nel leggere. La pagina arriva ad avere più di 10.000 follower, permettendomi di entrare in contatto con diversi scrittori emergenti per i quali scrivevo recensioni.

Proprio questo continuo contatto con loro che sono spinto a pubblicare un romanzo che avevo scritto dieci anni prima. Nasce così “Cinque canzoni e una Bonus Track”, edito da Intermedia Edizioni. Racconta la storia di un ragazzo e una ragazza tramite le parole di alcune canzoni.

Tra il 2019 e il 2020, frequento la scuola di scrittura creativa “Omero” di Roma.

Nel 2020, autopubblico su Amazon una raccolta di racconti, poesie e pagine del suo diario intitolata “Percorsi”.

Nel 2021, pubblico con Porto Seguro edizioni il romanzo “Oltre il limite delle proprie possibilità”. È la storia di un ragazzo entrato in seminario per studiare e che, una volta sacerdote, si scontra con il mondo reale, a lui sconosciuto perché era cresciuto chiuso tra le mura di un convento.

Nel 2023, pubblico con SBS edizioni “Per i sogni non ci sono segreti”, un atipico diario della sua esperienza solitaria fatta nel giugno del 2020 lungo la via Francigena da Viterbo a Roma.

Ho pubblicato alcuni articoli su diverse riviste cartacee e on line.

Sono volontario “a distanza” dell’Associazione Maruzza Regione Liguria di famiglie di bambini fragili in cura presso l’Ospedale pediatrico “Gaslini” di Genova. Con loro ha un progetto che spera di vedere realizzare nel 2024.